Altavisione
Rome, 2018
Fotografia e scrittura condividono in quest’opera la modalità compositiva del frammento. Attraverso la cornice dell’inquadratura e la brevità di poche righe, ci si immerge in una dimensione parziale che suggerisce più che definire e che esplora, lasciandole in sospeso, le potenzialità di un dettaglio. Come nell’Emblematum liber, svuotato però delle componenti etiche e filosofiche, immagine e parola, ognuna attraverso le proprie regole espressive e modalità di rappresentazione dello spazio e del tempo, percorrono in parallelo le pagine e intessono un confronto continuo, elaborato in autonomia e cadenzato da contatti e annodamenti. Questo gruppo di visioni vuole essere un’opera aperta a continue integrazioni, una collezione di parti di città che alimenta un racconto, potenzialmente infinito, alternativo a quello presente nella dimensione pubblica delle strade.